«"Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato de la lunga via",
seguitò 'l terzo spirito al secondo,
"Ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma".»
Pia de' Tolomei (Siena, ... – Maremma, XIII secolo) è stata una gentildonna senese identificata, secondo una tradizione legata agli antichi commentatori della Divina Commedia, con la Pia citata da Dante nel V canto del Purgatorio.
La sua biografia è stata ricostruita per chiarire la vicenda misteriosa del personaggio del passo dantesco, tramite l'integrazione delle varie informazioni archivistiche disponibili. Essa culminò col presumibile omicidio della nobildonna, scandaloso al tempo della scrittura della Commedia e lungamente restato oscuro, sino a tempi molto recenti.
Nel canto V del Purgatorio, tra i morti che hanno subito violenza e si sono pentiti solo in fin di vita, appare una donna molto dolce, che scambia alcune parole con Dante assieme ad altre anime. Svela di chiamarsi Pia e vuole essere ricordata in Terra per accelerare il suo purgarsi.
Ella enuncia gentilmente e brevemente al pellegrino il luogo in cui nacque, Siena, e in cui fu uccisa, la Maremma. Allude amaramente al suo assassino, il marito, come a colui che, dandole la morte, non rispettò la promessa di indissolubile fedeltà dell'anello nuziale. Pia racconta la sua storia a Dante con una concisione quasi cronachistica, a sottolineare il suo completo distacco dalla vita e dal mondo terreno: tutta l'enfasi di Pia è nel suo «Ricorditi». È l'unica anima nel canto dalla quale traspare un velo di cortesia, chiedendo al poeta di ricordarla tra i vivi, solo quando si sarà riposato dal lungo viaggio. Dopo il tumultuoso crescendo del racconto dell'anima precedente, Bonconte da Montefeltro, il canto si chiude con il tono elegiaco e malinconico dell'appello di Pia.
Quel «Ricorditi di me... » così struggente è diventato uno dei versi più famosi del poema (anche se non è l'unica anima a formulare tale richiesta) ed è permeato di femminile levità, sottolineata dall'uso dell'articolo determinativo davanti al nome («la Pia»), tipico del linguaggio familiare. Pia ha bisogno che Dante preghi per lei, perché sa che nessuno della sua famiglia lo farebbe: lo chiede per accelerare la sua salita verso il paradiso.
La celebrità di questo passo è però dovuta soprattutto all'alone di mistero che circonda la figura di Pia. L'identificazione con Pia de' Tolomei è stata sin qui accettata, anche se mai documentata in modo decisivo. I commentatori antichi del poema la indicarono subito come una donna della famiglia dei Tolomei di Siena, andata sposa a Nello dei Pannocchieschi, signore del Castel di Pietra in Maremma, podestà di Volterra e Lucca, capitano della Taglia guelfa nel 1284 e vissuto almeno fino al 1322, anno in cui fece testamento. Dallo stesso si rivela il legame politico con la città di Siena. È documentato il suo secondo matrimonio, da vedovo, con Margherita Aldobrandeschi, contessa di Sovana e Pitigliano. In questo vuoto (gli archivi tacciono su chi fosse stata la prima moglie di Nello) fu inserita, forse tendenziosamente, la figura di Pia de' Tolomei.
Nello infatti possedeva il Castel di Pietra in Maremma, dove nel 1297 egli avrebbe fatto assassinare la donna, facendola gettare da una finestra, dopo averla rinchiusa per un po' nel suo castello, forse per la scoperta della sua mai provata infedeltà, forse per liberarsi di lei, desiderando il nuovo matrimonio.
Secondo altri commentatori antichi potrebbe essere stata uccisa per aver commesso qualche fallo (tesi di Jacopo della Lana, l'Ottimo e Francesco di Bartolo); secondo altri ancora, quali Benvenuto e l'anonimo fiorentino del XIV secolo, per uno scatto di gelosia del marito.
Pia come la canto io è un album di Gianna Nannini, pubblicato nel 2007.
Nato dalla collaborazione con la scrittrice Pia Pera, il disco è incentrato sulla figura dantesca di Pia de' Tolomei, senese come la Nannini e che appare in un breve ma celeberrimo passo della Divina Commedia; preannuncia un musical già presentato durante l'edizione 2007 del Festival di Sanremo.
Ma l’amore, questo amore, marcisce dietro a quella porta.
Fa sempre freddo, in quelle mura,
il cielo è chiaro ma la terra resta scura.
Poi il primo verde, la lunga luce,
pensa a quei giorni del passato ricordi in fior.
Dolente Pia, dolente Pia,
Dolente Pia innocente è prigioniera.
Col capo chino, la fronte al seno,
pensa a quei giorni del passato ricordi in fior.
Gianna Nannini, Pia come la canto io, 2007
La fama del personaggio di Pia de' Tolomei è documentata da numerosi libri, alcuni anche monografici, e film sulla sua storia, oltre a un'opera di Donizetti, che ne rinverdì il mito nell'Ottocento, e un'opera rock di Gianna Nannini. Nelle varie opere troviamo versioni differenti sia sulla fedeltà coniugale di Pia (adultera vera oppure falsamente accusata) sia sulla sua morte (perita di stenti, oppure gettata dal marito giù dal balcone, o ancora accidentalmente caduta da esso).
Pia de' Tolomei pur essendo innamorata di Ghino Perticari, è stata costretta a sposare un nobile di Siena che, quando viene a scoprire il suo amore per l'altro uomo, la fa rinchiudere in una torre.
Nessun commento:
Posta un commento