domenica 21 maggio 2023

Il turismo riparte dalle persone, “in rete” tra istituzioni, associazioni di categoria e imprese

Un Master di 1° livello per formare Manager del turismo. È il progetto di alta formazione specialistica dei professionisti del settore turistico, nato in un confronto aperto tra il vertice amministrativo del Ministero del Turismo e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane nel contesto della manifestazione Forum PA, che ha appena concluso la sua tre giorni a Roma (dal 16 al 18 maggio 2023) sul tema: “Ripartiamo dalle persone. Per una PA al centro delle nuove sfide”.

Lo ha presentato il Segretario Generale del Ministero del Turismo, Barbara Casagrande, in chiusura all’incontro “Il turismo riparte dalle persone: la formazione accademica e l’ordinamento professionale, organizzato dal Ministero, giovedì 18 maggio, nella Sala 4 del Palazzo dei Congressi, con i principali esponenti di categoria. «La formazione delle competenze e di professionalità certificate sono la risorsa strategica per una risposta efficace, efficiente e innovativa del settore turistico in un mondo che cambia velocemente. In un dialogo con il Presidente dei Rettori delle Università italiane, Salvatore Cuzzocrea, sul progetto di dare vita a un’Università del Turismo, tra i possibili percorsi accademici dedicati a formare i professionisti del turismo, si è parlato di istituire un Master di 1° livello, quale prima importante ipotesi, di veloce attuazione», ha detto il Segretario Generale.

Ha moderato l’incontro l’Amministratore Delegato di ENIT – Agenzia Nazionale per il Turismo, Ivana Jelinic, che ha tessuto i fili della discussione per disegnare una mappa per il futuro del settore turistico in tema di formazione e di ordinamento professionale. E ha subito evidenziato l’importanza di un confronto con i rappresentanti di categoria e gli operatori di settore per «mettere a punto soluzioni e proposte condivise partendo dalle esigenze reali di chi ogni giorno è impegnato sul campo».

  • Hanno partecipato al tavolo: 
  • la neo Presidente di IsNaRT –  Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, Vicepresidente nazionale di Confcommercio Imprese per l’Italia, Loretta Credaro
  • la Presidente nazionale di Federturismo Confindustria, Marina Lalli
  • il Direttore Generale di Federalberghi, Presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo (EBNT), Alessandro Massimo Nucara.

Le persone sono la ricchezza su cui investire, in termini progettuali oltre che economici, per affrontare le sfide dei competitori nel mercato internazionale e di un contesto sempre più complesso, in un mondo che cambia velocemente e che necessita di competenze diverse. Per Loretta Credaro, «emergono nuove sensibilità, come la crescente attenzione per la sostenibilità, e un interesse sempre maggiore per il turismo cosiddetto “lento”. Mancano figure professionali, di manager del marketing con competenze digitali e addetti all’accoglienza. C’è carenza di personale per i servizi turistici e il personale impiegato ha bisogno di nuove competenze»Quindi, in collaborazione con Federalberghi e con altre associazioni di categoria è stato avviato «un progetto di certificazione delle competenze, per lo sviluppo di professionalità “a 360°” e per offrire occasioni di crescita, rendendo più attrattivo il lavoro nel settore turistico, anche attraverso la creazione di un’Academy del Turismo».

Tra i temi “essenziali” per il rinnovamento del settore turistico, i partecipanti al tavolo di confronto hanno citato, prima tra tutti, il “problema culturale”, la necessità di “cambiare la narrazione”, ovvero, l’immagine sociale e la rappresentazione di certe categorie di lavoratori. «Abbiamo introdotto nel linguaggio e nel giudizio sociale termini svalutativi e anche offensivi nei confronti di certi lavori: “Se non studi, finisci a fare il cameriere”, come se fosse un fallimento. Invece, il cameriere è una figura importante nella filiera turistica. È il lavoro più bello, perché sei in rapporto con le persone e con culture diverse», ha detto Marina Lalli. «Mancano le competenze di base, il “mestiere”. E poi, mancano le nuove competenze, c’è il problema dell’obsolescenza, anche a motivo di un percorso di accesso alle professioni turistiche oggi lento e complicato, che cambia da Regione a Regione. E c’è un problema di formazione. La professionalità non può essere lasciata all’iniziativa del singolo»C’è, anche, un problema di valorizzazione. «Per “attrarre” velocemente i professionisti nel settore del turismo bisogna intervenire sulla busta paga, aumentando le retribuzioni, anche con gli incentivi fiscali. Il Ministro Santanchè non perde occasione per ricordare quanto il turismo sia importante per il Sistema Italia e quanto impatti su tutte le altre filiere».

La chiave del cambiamento, quindi, è il riconoscimentosociale ed economico, di chi lavora nel turismo. «”Servizi nel turismo” è un’espressione alta», ha affermato Alessandro Massimo Nucara. «Dopo la pandemia, il mercato riparte in maniera più dinamica e in continua espansione. La competizione è tra destinazioni e la vince chi stringe alleanze e buone relazioni con i collaboratori. Con i Sindacati stiamo lavorando al rinnovo del contratto, su tre aspetti:  la valorizzazione di tutte le figure professionali del settore, l’accoglienza e l’attenzione ai clienti, la definizione di percorsi di crescita. Si diventa direttori facendo la gavetta, dal basso, si inizia da assistenti da cucina e si diventa Cracco».

«Oggi parte il confronto con le parti sociali per il rinnovamento e la crescita del settore turistico. Abbiamo da lavorare, per una ricognizione dei percorsi formativi frammentati e delle professionalità di settore», ha affermato Barbara Casagrande«È la prima volta che il Ministero del Turismo partecipa a Forum PA, che rappresenta un’occasione importante di “ascolto” e per “fare rete”, tra le Istituzioni, tra enti centrali e territoriali, tra soggetti pubblici e privati. Abbiamo scelto di essere qui con i principali esponenti di categoria per ricevere da chi lavora nel settore indicazioni utili a trasformare buone prassi in norme e in sistema»Quindi, il Segretario Generale ha concluso: «Il marchio Made in Italy è tra i più conosciuti al mondo e sarà ancora più evidente con l’avvio dell’Istituto del Turismo, che è uno strumento importante, come il progetto dell’alta formazione accademica. Amiamo il nostro Paese e vogliamo che sia conosciuto e amato anche all’estero».Comunicati Stampa

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