La Semina d’Artista del Maestro Rubicco: timidamente rinasce la speranza culturale della città di Maria Fioretti 20 ott 2018
Il sole al Parco Santo Spirito e le incredibili sonorizzazioni del collettivo Agata hanno restituito respiro ad una cultura che è sembrata addirittura possibile, un inizio di rinascita che parte da questo progetto di Giuseppe Rubicco - patrocinato dall’assessorato alla Cultura – capace di aprirsi ai diversi modi di interagire con l’ambiente: dalla cultura anti-spreco, ai semi nella terra, passando per l’educazione dei giovani studenti, fino all’arte e alla fotografia
Seminare è un verbo che ha molti significati. Vuol dire spargere o interrare la semente, ma più genericamente ha il senso di diffondere, di gettare qua e là uno stimolo, una motivazione, una provocazione che sia capace di dar vita a qualcosa. Deve aver pensato ad entrambi il Maestro Giuseppe Rubicco quando, con tenacia e volontà, ha deciso di cominciare la sua “Semina d’artista” che coinvolge tutti in questa chiamata alle arti e alla tutela del nostro ecosistema.
Patrocinato dall’assessorato alla Cultura con l’intenzione di sensibilizzare al linguaggio dell’orto attraverso l’arte, il progetto si apre ai diversi modi e alle infinite possibilità di interagire con la natura, come ci spiega il Maestro Rubicco: «Nasce dall’idea di trasmettere ai ragazzi e alle ragazze, ma anche a tutti i cittadini, la cultura dell’anti-spreco e dell’opportunità di agire secondo i principi della sostenibilità ambientale. Si comincia proprio dalle scuole – primarie e secondarie, in collaborazione anche con l’Istituto Agrario – con una semina reale di grani antichi che consentirà ad ognuno di loro di prendersi cura della piantina. E poi ci sarà la semina di idee, un invito ad esprimere il proprio desiderio, a custodirlo in una bottiglia, aspettando un giorno di vederlo realizzato. L’invito è rivolto a tutte le persone, a tutti quelli che vivono la città e vorrebbero vederla migliore: si semina ad ottobre e si attende la primavera per il raccolto, in questo caso i frutti saranno quelli dell’impegno. Un altro momento sarà invece dedicato in modo particolare agli artisti, una chiamata alle arti per chi crede nella difesa dell’ambiente e vuole mettere a disposizione della causa la sua creatività interpretando quello che in dialetto è conosciuto come “chiantaturo”, l’arnese in legno a forma di L capovolta che serve per piantare. Ognuno può reinterpretarlo in base alla sua forma d’espressione, tutte le opere confluiranno poi in un’esposizione che avrà luogo il 7 dicembre».
Il sole al Parco Santo Spirito e le incredibili sonorizzazioni del collettivo Agata hanno restituito il valore di una semina di speranze culturali che è sembrata possibile, un inizio di rinascita che parte dalla terra, dall’educazione....
Patrocinato dall’assessorato alla Cultura con l’intenzione di sensibilizzare al linguaggio dell’orto attraverso l’arte, il progetto si apre ai diversi modi e alle infinite possibilità di interagire con la natura, come ci spiega il Maestro Rubicco: «Nasce dall’idea di trasmettere ai ragazzi e alle ragazze, ma anche a tutti i cittadini, la cultura dell’anti-spreco e dell’opportunità di agire secondo i principi della sostenibilità ambientale. Si comincia proprio dalle scuole – primarie e secondarie, in collaborazione anche con l’Istituto Agrario – con una semina reale di grani antichi che consentirà ad ognuno di loro di prendersi cura della piantina. E poi ci sarà la semina di idee, un invito ad esprimere il proprio desiderio, a custodirlo in una bottiglia, aspettando un giorno di vederlo realizzato. L’invito è rivolto a tutte le persone, a tutti quelli che vivono la città e vorrebbero vederla migliore: si semina ad ottobre e si attende la primavera per il raccolto, in questo caso i frutti saranno quelli dell’impegno. Un altro momento sarà invece dedicato in modo particolare agli artisti, una chiamata alle arti per chi crede nella difesa dell’ambiente e vuole mettere a disposizione della causa la sua creatività interpretando quello che in dialetto è conosciuto come “chiantaturo”, l’arnese in legno a forma di L capovolta che serve per piantare. Ognuno può reinterpretarlo in base alla sua forma d’espressione, tutte le opere confluiranno poi in un’esposizione che avrà luogo il 7 dicembre».
Il sole al Parco Santo Spirito e le incredibili sonorizzazioni del collettivo Agata hanno restituito il valore di una semina di speranze culturali che è sembrata possibile, un inizio di rinascita che parte dalla terra, dall’educazione....
Nessun commento:
Posta un commento